Pastore illuminato, autorevole e credibile della Chiesa Cattolica, che ha servito generosamente, uomo e testimone di speranza per il nostro tempo, il Cardinale Carlo Maria Martini ha saputo parlare a credenti e non credenti, agli uomini di cultura come alle persone semplici.
Grazie alla sua familiarità con le Scritture, Martini ha dato conto della speranza che abita i cristiani, richiamandoci a non cedere alla nostalgia del passato, ma mostrandoci la strada maestra del Concilio Vaticano II, coniugando sapere e credere, la ricerca della fede attraverso la ragione, con uno stile che lo rendeva vicino e partecipe delle gioie e dei problemi degli uomini d’oggi.
Amava essere uomo tra gli uomini, soprattutto negli ultimi tempi, quelli in cui ha vissuto la condizione della malattia e della paura della morte, mostrando come, davvero, la Bibbia sia il grande libro dell’umanità.
Chi, come Aldo Maria Valli, lo ha incontrato recentemente, ha raccontato di aver visto nei suoi occhi “una luce nuova, un che di fanciullesco. Forse perché il Cardinal Martini sapeva stupire con un gesto, uno sguardo, un sorriso; anzi talvolta si imparava da lui proprio attraverso le sue reazioni minime. È riuscito, come dire, a togliere tutto il superfluo dai contatti umani e comunica con un’intensità che reca sempre riflessione ai suoi interlocutori”.
Tutti lo abbiamo sentito maestro perché ha saputo, innanzitutto, essere un testimone.
Soprattutto per il suo coraggio e per la sua libertà, alimentata dalla forza del Vangelo, di parlare all’uomo contemporaneo.
Ci ha mostrato come si può riuscire ad essere, coerentemente, fedeli alla Chiesa e all’uomo, alla storia, all’impegno sociale.
Nel 2002 quando, dopo ventidue anni di servizio apostolico, il Cardinal Martini lasciò la cattedra di Arcivescovo di Milano, Padre Bartolomeo Sorge scrisse, per Aggiornamenti Sociali, l’articolo “DA CRISTIANI IN POLITICA”, che riporto qui di seguito, in cui raccoglieva alcuni orientamenti dottrinali e pastorali, tratti dai “discorsi alla Città”, che il Cardinale teneva ogni anno per la festa di sant’Ambrogio.
Era un tema che gli stava molto a cuore, e sul quale è ritornato frequentemente, per cercare di offrire ai cristiani impegnati in politica una sorta di “decalogo”, un vademecum, con “una lista di dieci opzioni da consolidare per guardare con fiducia al futuro”.
Sono passati dieci anni, e quel “decalogo” è ancora attualissimo.
Sta a noi impegnarci, ogni giorno, “per costruire la città di Dio, abitando la città dell’uomo”, proprio come Martini ci ha insegnato, e soprattutto, testimoniato.
Damiano Zoffoli
È possibile scaricare l’articolo “DA CRISTIANI IN POLITICA” cliccando qui.
Ci vuole davvero molta fantasia ad immaginare che la lezione del card Martini possa essere riconoscibile nella prosopopea dell’attuale sindaco di Firenza
Non in quella di Lapira,o di Pistelli,nemmeno in quella di don Milani.
Tu sai chi erano i dorotei?
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Per gli ignoranti (come la sottoscritta) qua puo’ informarsi su chi erano i dorotei: http://it.wikipedia.org/wiki/Dorotei
Siamo nel 2012 e c’è gente che ancora pensa alla DC…. che noia … che barba ….
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