na mostra che ad un primo sguardo può sembrare una semplice esposizione di sculture di legno, ma che nasconde un significato più profondo; è questo il senso che l’artista Massimo Sansavini ha voluto dare alle sue opere; opere realizzate col legno dei barconi dei migranti arrivati a Lampedusa e che Sansavini ha avuto l’autorizzazione ad utilizzare.
Forme e colori che ricordano i fondali marini ma che custodiscono il dramma di chi è morto in mare cercando di raggiungere l’Europa per scappare da guerra e sofferenza.
Ogni opera ha come titolo una data, è la data di un naufragio, ed ogni elemento dell’opera corrisponde ad una persona morta in quel giorno.
Scrive l’autore:
Questa mostra vuole essere la voce dell’arte contemporanea in relazione al fenomeno delle migrazioni, una ricerca durata tre anni, un percorso a “ritroso” verso l’isola di Lampedusa per andare a raccontare con la voce dell’arte una realtà che abbiamo oramai quotidianamente, sotto agli occhi.
Interrogarsi porsi delle domande affrontare la realtà, questo è il compito dell’artista oggi.
Sicuramente il fenomeno delle migrazioni è uno degli eventi che cambierà la nostra società e quella delle future generazioni in modo irreversibile
Massimo Sansavini
Abbiamo avuto il piacere di ospitare Sansavini e di inaugurare ieri la mostra insieme ad alcuni colleghi, qui le foto dell’inaugurazione: