I fondi strutturali, cioè i fondi europei che da venticinque anni aiutano lo sviluppo economico nelle Regioni di tutta Italia, sono a rischio.
L’incertezza è conseguenza dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea e dalla connessa riduzione di entrate per il bilancio dell’Unione. Nella comunicazione della Commissione europea trasmessa al Consiglio europeo e al Consiglio dei Ministri dell’Unione europea del 14 febbraio 2018, in cui è presentata la posizione della Commissione in merito al Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, sono descritti tre scenari riguardanti la ripartizione dei fondi strutturali per le regioni europee. Il primo scenario prevede il mantenimento delle attuali risorse per il Veneto e l’Emilia Romagna; gli altri due escludono le Regioni del Nord Italia da qualsiasi finanziamento. A riguardo potete guardare anche l’estratto della comunicazione qui a sinistra.
Difendere i fondi strutturali (che vengono anche chiamati Politica di Coesione) significa difendere la nostra idea di Europa, quella che si fonda sui territori e sulla coesione di tutti i cittadini e tutte le istituzioni, a partire da quelle locali. Il punto di riferimento di questo impegno è nell’articolo 174 del Trattato per il Funzionamento dell’UE, che recita “per promuovere uno sviluppo armonioso dell’insieme dell’Unione, questa sviluppa e prosegue la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale.”.
A Vicenza il gruppo consiliare regionale del Pd Veneto, sabato scorso 24 marzo, ha presentato la situazione in merito a questa sfida, invitando enti locali, enti di formazione e categorie economiche. Il dibattito è stato particolarmente interessante e mi ha permesso di sottolineare con forza i valori che muovono il nostro impegno europeo e il ruolo che la politica di coesione ha per rafforzarli e concretamente realizzarli. Mi sono confrontato con l’addetto stampa del Comitato delle Regioni Pierluigi Boda, i consiglieri regionali Stefano Fracasso e Francesca Zottis e il consigliere comunale e membro del Comitato delle Regioni Marco Dus.
Con l’occasione ho presentato una mappa relativa all’uso di uno dei fondi strutturali, il FESR, in Veneto per i soli Comuni negli ultimi due anni. Questa mappa, densa di interventi per l’efficientamento energetico e l’adeguamento e miglioramento sismico degli edifici pubblici, rappresenta solo l’1,6% delle risorse economiche europee gestite dal Veneto in 7 anni per lo sviluppo e la crescita del territorio. Pensate a tutto il resto, per PMI, sindacati, istituti professionali, enti di formazione…
Per tutelare i fondi strutturali e l’idea di Europa che abbiamo, serve una mobilitazione forte. Il 2 maggio la Commissione europea presenterà la propria proposta per il bilancio dal 2021 al 2027. Nel frattempo è importante che ogni organizzazione ed ente locale interessato aderiscano allo strumento più forte per battersi: #CohesionAlliance (Alleanza per la politica di coesione). È una coalizione che riunisce quanti ritengono che la politica di coesione europea debba continuare ad essere uno dei pilastri sui cui poggia il futuro dell’UE. L’Alleanza è il frutto di una collaborazione tra le più importanti associazioni europee di enti locali e regionali e il Comitato europeo delle regioni. Il suo obiettivo fondamentale è che il bilancio dell’UE dopo il 2020 consenta di mettere a disposizione di tutte le regioni dell’Unione una politica di coesione più forte, più efficace e visibile. Per informazioni e per aderire cliccate qui.